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Ing. Mila Gandino

AMBIENTE SICUREZZA SOSTENIBILITA'

Emissioni in atmosfera: Come orientarsi tra normative e autorizzazioni

  • inggandinomila
  • 23 ott 2023
  • Tempo di lettura: 5 min

Quello delle emissioni in atmosfera è un altro tema che lascia sempre molti dubbi su come le aziende debbano comportarsi per “essere in regola”.


In questo articolo cercheremo di fare chiarezza sui principali aspetti normativi e come comportarsi per rispettarli.


Cosa si intende per emissioni in atmosfera?


Secondo il Testo Unico Ambientale (D. Lgs. 152/06) si intende per emissione in atmosfera:

"qualsiasi sostanza solida, liquida o gassosa introdotta nell’atmosfera che possa causare inquinamento atmosferico"

L’inquinamento atmosferico è inteso come “ogni modificazione dell’aria, dovuta all’introduzione di una o più sostanze, in quantità e con caratteristiche tali da compromettere o da costituire un pericolo per la salute umana o per la qualità dell’ambiente".


Sono emissioni in atmosfera quindi quelle che provengono da impianti di combustione (caldaie, forni, ecc.), lavorazioni meccaniche e chimiche, sfiati di macchine di lavaggio, e in generale da tutti i sistemi di aspirazione degli inquinanti presenti in uno stabilimento.


Perché esista un’emissione deve esserci un camino?


Non necessariamente.


Le emissioni infatti sono di due tipi: emissioni convogliate ed emissioni diffuse.


Le prime si riferiscono all’emissione di un effluente gassoso effettuata attraverso uno o più appositi punti, come ad esempio il camino di un generatore di calore o di una cappa di aspirazione, mentre le emissioni diffuse non hanno un punto preciso di emissione, permangono nell’ambiente di lavoro e sono emesse in atmosfera attraverso porte e finestre.


Sono obbligato a creare un camino per convogliare all’esterno le emissioni?


La normativa prevede che tutte le emissioni tecnicamente convogliabili, quindi per le quali le norme di buona tecnica consentano di realizzare canalizzazioni e camini, devono essere emesse attraverso un unico punto di emissione.



Ora che abbiamo capito cosa si intende per emissioni in atmosfera e abbiamo individuato le potenziali fonti in azienda, come dobbiamo comportarci perché queste siano a norma di legge?


Distinguo sempre in due parti la conformità ambientale: quello che riguarda il rispetto della normativa dal punto di vista amministrativo da una parte (certificazioni e autorizzazioni) , e la conformità delle condizioni di operatività dall’altra.


Autorizzazioni alle emissioni in atmosfera


Tutte le emissioni di sostanze inquinanti in atmosfera devono essere autorizzate dagli Enti preposti, che siano esse convogliate o diffuse.


Il tema delle autorizzazioni alle emissioni in atmosfera è regolato dal Testo Unico Ambientale alla Parte V.


L'autorizzazione è rilasciata con riferimento allo stabilimento; i singoli impianti e le singole attività presenti nello stabilimento non sono oggetto di distinte autorizzazioni.


La domanda di autorizzazione, inviata alla Provincia o Città Metropolitana competente, deve contenere una descrizione dello stabilimento, gli impianti e le attività, le tecniche adottate per limitare le emissioni e la quantità e la qualità di tali emissioni, le modalità di esercizio, la quota dei punti di emissione individuata in modo da garantire l'adeguata dispersione degli inquinanti, i parametri che caratterizzano l'esercizio, il ciclo produttivo in cui si inseriscono gli impianti e le attività.


L’autorizzazione rilasciata stabilisce le prescrizioni operative e i limiti di emissione per i diversi inquinanti.



Esistono però alcune eccezioni e semplificazioni per impianti di ridotte dimensioni e inquinamento.


L’allegato IV riporta ad esempio una serie di attività che producono emissioni in atmosfera e per le quali, in ragione del loro ridotto livello di inquinamento, non è necessario richiedere apposite autorizzazioni. Sono quindi emissioni trascurabili ed esentate dagli obblighi di comunicazione.


Per citarne alcune: cucine e ristoranti, panetterie, stirerie, officine meccaniche (sotto una certa soglia di consumo) e molti altri (elenco completo)


Salendo un gradino più in alto, tra le emissioni non trascurabili, il legislatore ha distinto alcune tipologie e soglie di attività per le quali è possibile richiedere autorizzazione attraverso una procedura semplificata, la cosiddetta Autorizzazione in Via Generale ex art. 272 (AVG).


In cosa si distingue questa procedura da quella di tipo ordinario (ex art. 269)? In sostanza è sufficiente presentare la richiesta all’Amministrazione competente (la Provincia o Città Metropolitana), con informazioni in forma ridotta rispetto alla procedura ordinaria, e l’iter si conclude generalmente con il silenzio assenso dell’amministrazione; terminati i 45 giorni di istruttoria si può quindi iniziare a esercitare la propria attività.


Ogni Regione ha emanato una propria normativa per quanto concerne le autorizzazioni in via generale.


Ad esempio in Regione Lombardia bisogna fare riferimento alla DGR n. 983 del 11/12/2018, che individua l’elenco delle attività soggette, i criteri e le procedure per l’adesione all’autorizzazione generale e le modalità di trasmissione della domanda di adesione o modifica.

Sono ad oggi in vigore 43 Allegati Tecnici, relativi ad altrettante attività che possono essere autorizzate in via generale; gli allegati tecnici descrivono tutte le fasi autorizzabili, nonché le soglie di materie prime e inquinanti e le procedure da adottare nella gestione dello stabilimento.


Parallelamente, con il D.P.R. n. 59/2013, lo Stato ha introdotto alcune tipologie di attività autorizzabili in via generale, non ricomprese nelle AVG regionali (un bel casino eh!).


Quando la mia attività non può essere autorizzata in via generale?


Quando non rientra nelle attività previste dalla normativa regionale in materia di AVG o dal D.P.R. 59/2013 o quando sono superate le soglie previste in questi decreti.


Inoltre nel caso si utilizzino prodotti chimici etichettati come cancerogeni o mutageni, i quali possano ritrovarsi nelle emissioni, è obbligatorio utilizzare la procedura ordinaria.

L’autorizzazione alle emissioni in via ordinaria (ex. art. 269) è stata inglobata nell’Autorizzazione Unica Ambientale (AUA), che deve essere richiesta inoltre per scarichi idrici di tipo industriale ed emissioni di rumore.


Riassumendo,

se produci emissioni:

  • queste sono ricomprese nelle attività con emissioni trascurabili? Non è necessario fare niente

  • non si tratta di emissioni scarsamente rilevanti, ma sono ricomprese nelle attività per le quali sono emanate specifiche AVG regionali o statali? Istanza di Autorizzazione in Via Generale (consultare la normativa regionale per le modalità di presentazione dell’istanza, modulistica e prescrizioni)

  • non si tratta di attività per cui esistono AVG? Devi per forza richiedere autorizzazione ordinaria alle emissioni, attraverso procedura di AUA


Alcune norme pratiche e operative


Esistono alcune norme di buona tecnica che sono valide per tutte le attività produttive.


In particolar modo è richiesto il più possibile di evitare l’emissione di composti inquinanti in ambiente di lavoro, per proteggere la salute e sicurezza dei lavoratori; questo è possibile attraverso la realizzazione di sistemi di aspirazione ed espulsione dei composti inquinanti.


Inoltre anche l’emissione di composti inquinanti fuori dagli ambienti di lavoro deve essere il più possibile limitata, installando ove necessario filtri o altri sistemi di depurazione del flusso. Tutti questi sistemi devono essere mantenuti correttamente funzionanti, attraverso anche le opportune manutenzioni ordinarie e straordinarie (es. sostituzione delle cartucce dei filtri, cambio o rigenerazione dei carboni attivi, ecc.)


Vi è poi tutta una letteratura in merito alla realizzazione dei camini, alle loro dimensioni e altezza, nonché al posizionamento dei punti di campionamento per garantire la rappresentatività del flusso.


Rimane infine molto importante il controllo degli inquinanti; ove prescritto in autorizzazione sarà infatti necessario effettuare dei rilevamenti per dimostrare il rispetto dei limiti. Le scadenze e i parametri da controllare sono contenuti nelle autorizzazioni o Allegati Tecnici.

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